Il progetto urbanistico Fontana Candida

Nello spazio verde compreso tra via Casilina, via Ponte della Catena, l’istituto Pertini e largo Monet, confinante con i quartieri di Borghesiana e Fontana Candida, è prevista dal Comune di Roma la costruzione di un nuovo quartiere edilizio con oltre 200.000 metri cubi di cemento e 24 palazzi di 4-5 piani, alcuni lunghi fino a 100 metri!

In un territorio già allo stremo per la mancanza di strade, fogne, illuminazione, trasporti e servizi pubblici, con un’altissima densità abitativa e mancanza di spazi verdi, è previsto l’arrivo di oltre 3.000 persone.

Tutti i quartieri della zona subiranno un forte incremento di traffico, smog, inquinamento acustico e ambientale con gravi conseguenze dovute al sovraffollamento.

Il nostro Municipio con atti formali ha più volte espresso la sua totale contrarietà a questo progetto edilizio ma è sempre stato incredibilmente ignorato dal Campidoglio!

Tutto questo per “compensare” i palazzinari che non poterono costruire nel parco di Tor Marancia e che ora vengono a costruire qui da noi tre volte tanto!!!

Dovrebbe trattarsi di edilizia a libero mercato ma è possibile che siano invece, in tutto o in parte, case popolari!

Nel piano urbanistico è anche previsto il prolungamento di via Gagliano del Capo con via dell’Archiginnasio (Tor Vergata) realizzando una vera e propria Casilina-bis che attraverserà i quartieri di Villaggio Breda, Gaia Domus, Fontana Candida, Villa Verde e Borghesiana provocando moltissimo traffico, inquinamento, degrado e pericolo per i residenti.

Il prolungamento di Gagliano del Capo comporterà anche che il campus verde di Tor Vergata nei pressi dell’Orto Botanico sarà tagliato in due, andando a distruggere uno spazio verde dove molte persone si recano ogni giorno a praticare sport.

Per bloccare questo autentico scempio, come Associazione di quartiere e insieme agli altri Comitati di zona ci siamo battuti da anni, e continueremo a farlo, in tutte le sedi istituzionali: Comunali, Regionali e Statali e finora siamo riusciti a rallentare efficacemente l’iter del progetto edilizio mettendo diversi “bastoni tra le ruote” ai palazzinari che vogliono distruggere il nostro ambiente.

Continueremo a lottare però è arrivato il momento di seguire anche una nuova importante via, quella giudiziaria,

FACENDO RICORSO AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE (TAR)

Gli avvocati e gli urbanisti che ci sostengono ritengono che ci sono le condizioni per fare ricorso al TAR perché il progetto urbanistico è pieno di forzature e di violazioni della legge. Quindi potremmo farcela, allo stesso modo di come è stato vinto l’analogo ricorso contro il progetto edilizio di Grotte Celoni.

Ovviamente ci sono delle spese legali da sostenere (circa 10.000 euro, vedi preventivo) e per questo abbiamo attivato una raccolta fondi.

Per farcela occorre la solidarietà di tutti! Se non riusciremo a fare ricorso al TAR avremo perso una grandissima opportunità di bloccare chi vuole scaricare nel nostro quartiere e in tutta la zona cemento e degrado!

Grazie per il vostro sostegno !

L’Associazione di Quartiere